ATTIVITA' SCIENTIFICHE
Formazione scientifica
Fin dall’inizio della propria attività la Stazione si è impegnata sul fronte della formazione, ritenendola fondamentale per far acquisire competenze sia nel campo dell’inanellamento, sia nel campo ornitologico. Tra le esperienze effettuate si possono ricordare come particolarmente significative:
Ricerche scientifiche
Presso la Stazione Ornitologica La Passata si svolgono ricerche su diversi aspetti della migrazione degli uccelli, in particolare su orientamento (DEEE, Università di Pisa) e fisiologia/fenologia dei migratori (Dipartimento di Biologia Animale, Università di Pavia). Annualmente viene redatto un report delle attività della Stazione, che può essere richiesto direttamente al responsabile Maffeo Schiavi. L’attività di ricerca viene effettuata alla Stazione da laureati, laureandi e ricercatori dei corsi di Laurea in Scienze Naturali e Scienze Biologiche. A titolo esemplificativo si riportano due lavori particolarmente interessanti.
Nel 1999 e 2000 il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia, nella persona del prof. Giuseppe Bogliani, ha coordinato, presso la stazione, una ricerca riguardante lo stato di salute del Fringuello durante la migrazione attraverso le Alpi. Nella stagione primaverile questa specie compie una migrazione differenziale, durante la quale i primi individui a passare sono i maschi, al fine di occupare i siti di nidificazione, seguiti poi dalle femmine che li raggiungono più tardi. In linea teorica quindi i maschi precoci dovrebbero essere in condizioni fisiche migliori, poiché intraprendono la migrazione in condizioni climatiche più disagevoli. Per valutare lo stato di salute degli individui sono state compiute diverse analisi ematiche e i risultati sono stati diversi da quelli attesi: i valori di ematocrito indicano che i maschi tardivi presentano condizioni migliori rispetto ai precoci, questo suggerisce l’ipotesi che i maschi tardivi arrivano alla Passata in ritardo non perché in condizioni fisiche peggiori, ma perché, dovendosi spingere in quartieri di nidificazione più settentrionali, devono attendere più a lungo prima di partire, affinché le condizioni climatiche in quei territori siano tollerabili. Nel 2002 l’Università degli Studi di Pavia ha stipulato una convenzione con la stazione ornitologica La Passata per lo svolgimento dell’attività di tirocinio didattico e di tirocinio orientativo per la conoscenza diretta del mondo del lavoro, che permette ogni anno a studenti iscritti a corsi di laurea specialistica e neolaureati di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e agevolare così le loro scelte professionali.
Nel 1998 e 1999 il Dipartimento di Ecologia ed Etologia dell’Università di Pisa, diretto dal prof. Natale Emilio Baldaccini, ha coordinato un progetto riguardante l’orientamento migratorio di due specie di Passeriformi migratori notturni, la Balia nera e il Pettirosso. Per la ricerca in questione si è adottato il metodo degli imbuti di Emlen: gli uccelli catturati nelle reti, appartenenti alle specie in esame, sono stati trattenuti e testati di notte per l’orientamento all’interno di imbuti di plastica rivestiti di carta speciale (Typp-ex). Ogni individuo nei suoi tentativi di fuga graffia il cono di Typp-ex e ciò permette di rilevare la scelta della direzione e l’intensità dell’attività migratoria; i test sono stati ripetuti quattro volte: due volte nella stessa notte e due volte la notte successiva, con lo scopo di verificare la ripetibilità del comportamento in condizioni sperimentali diverse: cielo sereno, cielo coperto, con la luna. I risultati ottenuti indicano che la ripetizione dei test nella stessa notte fornisce risultati migliori in termini di attività e orientamento, rispetto a quella effettuata ad un giorno di distanza; l’inquietudine migratoria non subisce un calo negli individui testati per la seconda volta nella stessa sera, mentre questo sembra verificarsi in notti diverse. La ripetibilità dei test si è rivelata alta con luna piena e bassa con il cielo sereno e coperto.
Attività complementari
La Stazione ha collaborato negli anni 1999-2000 con il Centro Recupero Animali Selvatici, CRAS, gestito dal WWF nella Riserva Naturale Regionale di Valpredina, comune di Cenate Sopra (BG), per l’inanellamento degli uccelli selvatici recuperati.
Un’altra iniziativa che ha impegnato la SOLP lontano dalla Stazione, negli anni 1998-2000, è stato l’inanellamento dei pulli di Pellegrino (Falco peregrinus) in provincia di Varese; il progetto è stato seguito da un gruppo di volontari residenti in loco, i quali hanno effettuato il monitoraggio dei nidi; prima dell’involo i piccoli sono stati marcati con anelli colorati, per poterne seguire gli spostamenti, oltre che con anelli INFS.
Alla Stazione giungono ogni anno segnalazioni di anelli ritrovati dai cacciatori durante la stagione venatoria. Gli anelli vengono regolarmente trasmessi all’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, che successivamente invia alla Stazione, ma anche ai segnalatori che ne facciano richiesta, i dettagli relativi alle varie ricatture. La quantità di segnalazioni pervenute indica una crescente sensibilità del mondo venatorio nei confronti dell’attività di inanellamento.
Materiali divulgativi
In merito alla divulgazione la Stazione ha fatto e sta facendo notevoli sforzi per far conoscere la propria attività, sia attraverso pubblicazioni in proprio, articoli su riviste specializzate e sulla stampa locale, partecipazione ad incontri o Convegni a livello locale e nazionale. Per quanto riguarda le pubblicazioni in proprio, si trovano i consuntivi dell’attività della Stazione, nonché un’elaborazione critica dei dati raccolti, ne vari Report redatti negli anni. La precaria sistemazione logistica della stazione non ha permesso finora l’organizzazione di visite di scolaresche o di gruppi di persone interessate all’ornitologia: le varie fasi dell’inanellamento si svolgono attualmente all’aperto, gli inanellatori e i collaboratori trovano alloggio in un container, mentre nel passato si utilizzavano due roulottes, che sono andate distrutte in un incendio di cui non è ancora chiara la dinamica. Si spera comunque di poter dare a breve una sistemazione dignitosa alla Stazione, costruendo una struttura tecnologica definitiva, con spazi adeguati sia per l’attività di inanellamento, sia per l’alloggio dei ricercatori.
Fin dall’inizio della propria attività la Stazione si è impegnata sul fronte della formazione, ritenendola fondamentale per far acquisire competenze sia nel campo dell’inanellamento, sia nel campo ornitologico. Tra le esperienze effettuate si possono ricordare come particolarmente significative:
- Corso di Formazione ed Aggiornamento sul riconoscimento delle specie ornitiche e sul fenomeno migratorio (1997) riservato al personale di Vigilanza della Provincia di Bergamo.
- Corso di Formazione e Aggiornamento (1998) per alcuni componenti del Nucleo Faunistico di Polizia Provinciale di Varese, finalizzato alla conoscenza dei metodi di cattura in valichi montani e all’osservazione del fenomeno migratorio attraverso le Prealpi; il gruppo era guidato dal dott. Boto e dal dott. Comolli.
- Creazione di una stazione di inanellamento all’interno del Parco Naturale di Wadi el Rayan (1999), in Egitto, e formazione di un gruppo di inanellatori egiziani per la sua gestione. Tale attività si è collocata all’interno di un ben più vasto progetto di cooperazione italo-egiziana.
- Corso di Formazione e Aggiornamento per il Corpo di Polizia Provinciale della Provincia di Bergamo (2000), comprendente una parte teorica e una parte pratica condotta sul campo presso la Stazione.
- Visita didattica con cadenza annuale per gli studenti del Corso di Etologia per Scienze Biologiche e Scienze Naturali dell’Università degli Studi di Pavia, accompagnati dal Prof. Bogliani, per lo studio del fenomeno migratorio attraverso le Prealpi e l’approfondimento delle tecniche di cattura e di inanellamento.
Ricerche scientifiche
Presso la Stazione Ornitologica La Passata si svolgono ricerche su diversi aspetti della migrazione degli uccelli, in particolare su orientamento (DEEE, Università di Pisa) e fisiologia/fenologia dei migratori (Dipartimento di Biologia Animale, Università di Pavia). Annualmente viene redatto un report delle attività della Stazione, che può essere richiesto direttamente al responsabile Maffeo Schiavi. L’attività di ricerca viene effettuata alla Stazione da laureati, laureandi e ricercatori dei corsi di Laurea in Scienze Naturali e Scienze Biologiche. A titolo esemplificativo si riportano due lavori particolarmente interessanti.
Nel 1999 e 2000 il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia, nella persona del prof. Giuseppe Bogliani, ha coordinato, presso la stazione, una ricerca riguardante lo stato di salute del Fringuello durante la migrazione attraverso le Alpi. Nella stagione primaverile questa specie compie una migrazione differenziale, durante la quale i primi individui a passare sono i maschi, al fine di occupare i siti di nidificazione, seguiti poi dalle femmine che li raggiungono più tardi. In linea teorica quindi i maschi precoci dovrebbero essere in condizioni fisiche migliori, poiché intraprendono la migrazione in condizioni climatiche più disagevoli. Per valutare lo stato di salute degli individui sono state compiute diverse analisi ematiche e i risultati sono stati diversi da quelli attesi: i valori di ematocrito indicano che i maschi tardivi presentano condizioni migliori rispetto ai precoci, questo suggerisce l’ipotesi che i maschi tardivi arrivano alla Passata in ritardo non perché in condizioni fisiche peggiori, ma perché, dovendosi spingere in quartieri di nidificazione più settentrionali, devono attendere più a lungo prima di partire, affinché le condizioni climatiche in quei territori siano tollerabili. Nel 2002 l’Università degli Studi di Pavia ha stipulato una convenzione con la stazione ornitologica La Passata per lo svolgimento dell’attività di tirocinio didattico e di tirocinio orientativo per la conoscenza diretta del mondo del lavoro, che permette ogni anno a studenti iscritti a corsi di laurea specialistica e neolaureati di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e agevolare così le loro scelte professionali.
Nel 1998 e 1999 il Dipartimento di Ecologia ed Etologia dell’Università di Pisa, diretto dal prof. Natale Emilio Baldaccini, ha coordinato un progetto riguardante l’orientamento migratorio di due specie di Passeriformi migratori notturni, la Balia nera e il Pettirosso. Per la ricerca in questione si è adottato il metodo degli imbuti di Emlen: gli uccelli catturati nelle reti, appartenenti alle specie in esame, sono stati trattenuti e testati di notte per l’orientamento all’interno di imbuti di plastica rivestiti di carta speciale (Typp-ex). Ogni individuo nei suoi tentativi di fuga graffia il cono di Typp-ex e ciò permette di rilevare la scelta della direzione e l’intensità dell’attività migratoria; i test sono stati ripetuti quattro volte: due volte nella stessa notte e due volte la notte successiva, con lo scopo di verificare la ripetibilità del comportamento in condizioni sperimentali diverse: cielo sereno, cielo coperto, con la luna. I risultati ottenuti indicano che la ripetizione dei test nella stessa notte fornisce risultati migliori in termini di attività e orientamento, rispetto a quella effettuata ad un giorno di distanza; l’inquietudine migratoria non subisce un calo negli individui testati per la seconda volta nella stessa sera, mentre questo sembra verificarsi in notti diverse. La ripetibilità dei test si è rivelata alta con luna piena e bassa con il cielo sereno e coperto.
Attività complementari
La Stazione ha collaborato negli anni 1999-2000 con il Centro Recupero Animali Selvatici, CRAS, gestito dal WWF nella Riserva Naturale Regionale di Valpredina, comune di Cenate Sopra (BG), per l’inanellamento degli uccelli selvatici recuperati.
Un’altra iniziativa che ha impegnato la SOLP lontano dalla Stazione, negli anni 1998-2000, è stato l’inanellamento dei pulli di Pellegrino (Falco peregrinus) in provincia di Varese; il progetto è stato seguito da un gruppo di volontari residenti in loco, i quali hanno effettuato il monitoraggio dei nidi; prima dell’involo i piccoli sono stati marcati con anelli colorati, per poterne seguire gli spostamenti, oltre che con anelli INFS.
Alla Stazione giungono ogni anno segnalazioni di anelli ritrovati dai cacciatori durante la stagione venatoria. Gli anelli vengono regolarmente trasmessi all’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, che successivamente invia alla Stazione, ma anche ai segnalatori che ne facciano richiesta, i dettagli relativi alle varie ricatture. La quantità di segnalazioni pervenute indica una crescente sensibilità del mondo venatorio nei confronti dell’attività di inanellamento.
Materiali divulgativi
In merito alla divulgazione la Stazione ha fatto e sta facendo notevoli sforzi per far conoscere la propria attività, sia attraverso pubblicazioni in proprio, articoli su riviste specializzate e sulla stampa locale, partecipazione ad incontri o Convegni a livello locale e nazionale. Per quanto riguarda le pubblicazioni in proprio, si trovano i consuntivi dell’attività della Stazione, nonché un’elaborazione critica dei dati raccolti, ne vari Report redatti negli anni. La precaria sistemazione logistica della stazione non ha permesso finora l’organizzazione di visite di scolaresche o di gruppi di persone interessate all’ornitologia: le varie fasi dell’inanellamento si svolgono attualmente all’aperto, gli inanellatori e i collaboratori trovano alloggio in un container, mentre nel passato si utilizzavano due roulottes, che sono andate distrutte in un incendio di cui non è ancora chiara la dinamica. Si spera comunque di poter dare a breve una sistemazione dignitosa alla Stazione, costruendo una struttura tecnologica definitiva, con spazi adeguati sia per l’attività di inanellamento, sia per l’alloggio dei ricercatori.